Cronache di viaggio: Fucking Forty. Episodio due
Tornate a Trapani accompagnate da un bel - si fa per dire- vento di scirocco, decidiamo di riposarci un po'.
La stanza vista mare, però, ha complicato in nostri programmi. Più che vista mare, a strapiombo sul mare. Sdraiate sul letto e vedevamo solo azzurro.
Azzurro dappertutto.
Non sono mai riuscita a dormire bene al mare, neanche in spiaggia: non riesco a chiudere gli occhi di fronte a quella meraviglia, mi pare uno spreco indicibile.
Non mi piace neanche spostare il lettino per inseguire il sole e dare le spalle al mare, pure quello non si fa: le cose belle vanno vissute, guardate negli occhi e respirate.
Non si può dormire al mare, dicevo.
Tutto falso.
La domenica mattina ci svegliamo senza più vento ma con una pioggia sottile e disturbante, quella che alla fine meglio stare un po' qui e goderci questa meravigliosa stanza.
Leggendo i libri acquistati il giorno prima e sonnecchiando.
Con la finestra leggermente aperta per sentire il rumore del mare; come vedere l'azzurro anche con gli occhi chiusi.
Nel frattempo sono diventata ufficialmente quarantenne.
La pioggia ci ha concesso un po' di tregua al pomeriggio, ne abbiamo approfittato per visitare il centro di Trapani, la vera Sicilytudine: tra melograni e limoni, polpo e panelle, piccoli locali di tutti i colori dell'arcobaleno e modi di dire siculi scritti sulle sedie e sui vasi di fiori, vedo lei.
Libreria del corso, dice l'insegna. E sulla saracinesca abbassata, perchè la domenica anche i librai si riposano, c'è il disegno di una ragazza in piedi tra due pile di libri appoggiate a terra, mentre legge quello che ha in mano.
La foto di rito è d'obbligo, anche se quella piccola libreria -indipendente- prometteva così bene.
Mi ero già immaginata di perdermici dentro, almeno per qualche ora, dopo aver chiesto a mia sorella di portarmici. Sorella che pazientemente aveva acconsentito.
Purtroppo la libreria sarebbe rimasta chiusa anche il lunedì fino alle cinque del pomeriggio, ora in cui noi saremmo state già a fare la fila per i controlli di sicurezza in aeroporto.
Pensavo di aver perso una bella occasione di visitare una libreria così, e di trovare quei libri su Trapani che tanto avevo cercato e che non avevo ancora.
Invece quella chiusura inaspettata si è trasformata in un incontro, anche se ancora solo telefonico, con una persona speciale.
Teresa è il cuore pulsante di questo posto stupendo; le ho chiesto i libri su Trapani e me li ha trovati, le ho chiesto qualche consiglio e me li ha spiegati. se potessi, vi farei ascoltare le sue note vocali: l'amore e l'attaccamento per questi libri, così come per la sua terra, sono cristallini.
I libri sono in viaggio, arriveranno in settimana.
non vedo l'ora di averli tra le mani, e di continuare a scoprire questa fantastica città, anche se a distanza.
Ma questa è un'altra storia.
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